Guida ai migliori ristoranti di pesce della città tra locali street food, «new entry» e conferme. Vedi Articolo
” A MILANO SI MANGIA IL MIGLIOR PESCE D’ ITALIA ?
UN MITO TRASFORMATOSI IN UNA QUASI LEGGENDA METROPOLITANA.
Che il consumo di prodotti ittici abbia in Milano la sua capitale è un fatto, ma il Mercato ittico milanese arriva a soddisfare il 30/35 % del totale e di questo solo il 25/30 % proviene dal Mar Mediterraneo con Spagna, Francia , Marocco e Turchia ( Mar Nero ) come origine.
Prodotti ittici dalla Sicilia o dalla Sardegna seguono spesso altri percorsi e vanno a rifornire pescherie e ristoranti elitari dove i costi sono corrispondenti e di certo non ” democratici “! Ancora una ventina d’ anni fà all’Ittico mercato la situazione era quantitativamente rovesciata con un 65/70% di provenienza mediterranea. La pesca eccessiva e la crisi tutt’ ora drammaticamente in atto lungo le nostre coste ha obbligato ad una sempre maggiore importazione al di fuori dal Mediterraneo per soddisfare la smania milanese di mangiare pesce… purche’ pesce !
Oggi il grosso dei consumi avviene tramite la grande distribuzione con pescato Atlantico, Orate e Branzini d’acquacoltura (Grecia, Turchia, Croazia e più limitatamente Italia). Sempre tramite la grande distribuzione viene poi fornito pescato surgelato d’importazione planetaria e di certo difficilmente sostenibile nonostante la mascheratura delle certificazioni atte a ridurre i sensi di colpa dei consumatori. Ecco che quindi dire oggi che il PESCE MIGLIORE lo si mangia a Milano… è una leggenda metropolita che rischia di trasformarsi in una “bufala” o “fake” che può però essere utile per i ristoratori.
Ciò non vuol dire che non esistano locali dove sapienza e abilità di bravi cuochi rendano gradevole e sana una piacevole sosta nei loro locali. Poi c’è il mondo degli chef stellati per i quali qualsiasi cosa sia oggetto della loro attenzione, viene trasformata da una inesauribile creatività in una magia nella quale aspetto originario del pescato e il suo sapore si fondono con aromi e lavorazioni che lo rendono irriconoscibile , ma sicuramente “eccellente” e giaà senza spine nel piatto !
A che costo? La si vedrà alla fine… ma l’importante è aver vissuto in presenza tutta la magia! Alla fine di questo mio commento noto con piacere l’appello a ridurre l’impatto devastante della Pesca a strascico. E’ un passo avanti per sensibilizzare il pubblico dei consumatori… ma poi bisognerebbe anche togliere dalla ” carta “.
Il Gran fritto di Paranza! “
Roberto Di Lernia