Secondo il Rapporto sulla Pesca 2022, un terzo degli stock ittici non sono in buona salute. Un problema per la biodiversità e – afferma l’organizzazione internazionale – anche per l’economia. Ecco perché agire in modo sostenibile rappresenta un vero affare.
Lo scorso 13 dicembre l’Ocse, l’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico, ha pubblicato il Rapporto sulla Pesca 2022. La pubblicazione, basandosi sui dati forniti da 32 Paesi, prova a fare il punto sulla situazione globale degli stock ittici e a valutare in che modo possano essere gestiti meglio: nelle 124 pagine dell’ultimo rapporto, che si riferisce ai dati del 2020 relativi a 1457 stock, si legge che il 64% degli stock gode di buona salute, il 18% non raggiunge gli standard di sostenibilità e per un ulteriore 18% i dati non sono sufficienti a una valutazione. Uno su tre, in altre parole, non supera l’esame.
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