BFGF da oltre 5 anni si sostiene autonomamente e questo gli consente libertà di pensiero e di espressione.
Il fatto che sia un progetto condiviso e ospitato in Slow Food Milano non significa che debba uniformarsi acriticamente alle indicazioni provenienti dalla condotta Slow Food Milano o seguire come un clone le direttive di Slow Food Italia. C’è però di fatto molta condivisione nella politica del CIBO e in particolare da quello che proviene dalle attività di pesca e / o acquacoltura che devono essere soprattutto “sostenibili” e rispettose del lavoro di chi le pratica ancora con enormi difficoltà.
Fatta questa premessa, una visione emblematica di ciò che in questo mese caldissimo offrono le nostre coste, servirà a contestualizzare i saluti d’agosto di BFGF.
E’ evidente che la ricerca del refrigerio è la pulsione dominante anche senza arrivare all’eccesso dell’immagine che segue.
Sicuramente l’impatto antropico nella zona che và dalla battigia fino ad una profondità di poco oltre un metro, non può essere considerato trascurabile, sia per lo scalpicciamento del basso fondale come per il rilascio “massiccio” in acqua di prodotti oleo/cremosi, usati a profusione per la protezione dalla radiazione solare.
Esistono dati che dimostrano serissimi danni fino all’estinzione della criptofauna arenicola nella zona di battigia e in relazione all’uso dei protettivi solari, ma il saluto d’agosto non vuole soffermarsi su questo aspetto, ma piuttosto su un aspetto della fisiologia umana al contatto con la frescura dell’acqua marina ….che rende automatico lo scarico gioioso della propia vescica e il rilascio complessivo di consistenti volumi di urina.
Vedi Link >> “Detta…. fatta: si può fare pipì nel mare?”
Il possibile danno è in relazione ai volumi e al ricambio d’acqua nei siti costieri, ma è certo che l’urina umana contribuisce localmente all’acidificazione delle acque e alla crescita indesiderata di alghe che vengono “concimate” dall’azoto di cui è composta l’urea. La raccomandazione di BFGF è quindi di farla a casa o quantomeno usare i servizi igienici a terra, normalmente a disposizione degli impianti balneari.
Ecco che poi dopo aver passato ore rilassati in acqua o distesi sulla sabbia, la necessità di nutrirsi emerge prepotente e tolta la massa non indifferente di quelli che si portano il cibo da casa / pensione / albergo, I più avventurosi.. essendo al mare non potranno far a meno di rispondere al riflesso condizionato: “sono al mare… mangio pesce”. In buona parte dell’Adriatico c’è in agosto il fermo pesca e ciò fà sì che la maggior parte dei ristoratori locali siano costretti a servire prodotti congelati o se freschi d’importazione .
Un noto ristoratore di Rimini specializzato in “pesce” ha voluto dare un messaggio coraggioso e coerente con la situazione, togliendo dal menù ogni prodotto della pesca!
Vedi Link >> “Sala&Cucina – magazine di ristorazione”
La situazione è comunque tale che lungo le nostre coste, maggiore è l’afflusso turistico, minore è la probabilità di trovare nel piatto pescato locale ad esclusione dei molluschi, ma non sempre. I mari poi è noto che sono significativamente riscaldati e una delle conseguenze eclatanti è l’invasione di specie aliene anche pericolose, provenienti dal Mar Rosso o dalle coste atlantiche.
Vedi Link >> ” Attenti a quei 4 pesci alieni: «Morsi dolorosi e carni tossiche al consumo»”
Fra gli alieni anche il Granchio Blu di cui ora giungono segnalazioni di presenza anche nel Tirreno e in Sardegna.
Vedi Link >> “Invasione di granchi blu a Ladispoli: i crostacei comparsi in spiaggia”
Vedi Link >> “A San Teodoro l’incontro con un granchio blu, ma è pericoloso”
Del Granchio Blu ne avevamo già parlato, proponendo anche un riuscitissimo esperimento di degustazione, partendo da esemplari vivi ottenuti dai pescatori di Goro.
Vedi Link >> “GLI ALIENI SONO FRA NOI! ODIO E AMORE VERSO DI LORO, MA SE FOSSERO BUONI… MANGIAMOCELI!”
Ora però è anche giunto il momento di dare merito all’iniziativa di 5 ragazze di Rimini che con entusiasmo e coraggio hanno dato origine ad una start up proprio con l’intento di proporre gli alieni come alternativa e consumo sostenibile , partendo proprio dall’ uso del Granchio Blu in cucina! BRAVE! ….. anzi BRAVISSIME!
Vedi Link >> “Il granchio blu lo compriamo noi”: l’appello della società riminese al femminile”
Vedi Link >> “I nostri progetti mirano ad avere un impatto positivo sulla società e sull’ambiente”
Si termina quindi con i SALUTI e ovviamente un richiamo a un recente contributo di BFGF che affrontava il tema delle SUPERCAZZOLE rispetto alle SUPERCOZZOLE , come riferimento ai consumi dell’estate.
SALUTI !
Roberto Di Lernia