Questa è la seconda estate “pandecovidica” e tutti quelli che ne hanno possibilità cercano di raggiungere siti di vacanza, riproducendo dinamiche di concentramento antropico nei siti scelti per una qualsiasi fuga dai propi comuni di residenza urbana; questi sono resi inospitali da temperature subsahariane e ormai settimanalmente refrigerati da bombe d’acqua con bocce di grandine.
Capita al nord, mentre Sicilia, Sardegna e parte della costa adriatica al momento sono colpite da devastanti incendi. Trombe d’aria, mareggiate e incendi oltre all’Italia, non risparmiano altri paesi del Mediterraneo “surriscaldato”, ma la frenesia della migrazione vacanziera… scoppia come una pandemia aggiuntiva e così tutti si affannano su auto, treni aerei, intasando strade, autostrade e punti d’imbarco e sicuramente agendo in modalità opposte a quelle suggerite, consigliate e anche imposte in questo sciagurato periodo “pandecovidico”.
Ecco quindi che la Cozza sempre immobile nel suo amato sito d’insediamento e tutta tesa a filtrare le acque di lagune o costiere, ci fornisce un mirabile esempio di dedizione all’ambiente, senza mai usare ,come noi combustibili fossili per le sue necessità… anzi è pure capace di incorporarli, come scarti tossici delle nostre combustioni e che comunque vanno a raggiungere il mare. La Cozza di cui personalmente proporrei almeno la beatificazione e senza ancora arrivare a Santa Cozza, s’interfaccia con noi col suo massiccio sacrificio nelle nostre tavole, ma divenendo anche strumento di forti pressioni gastro-politiche, quando viene presa a sua insaputa come paladina della qualità delle acque costiere ed esattamente dove ora ci si affolla e si desidera consumarla, dopo lunghi “semicupi in bagnasciuga ”( citazione da Fulco Pratesi )…. “alla marinara”, nella mitica “ impepata ” o ripiena e cotta in forno.
La Cozza ora diventa santa perchè il suo ruolo di filtratore “fisso” la porta comunque al sacrificio sia che questo la faccia provenire da acque pulitissime, come da acque inquinate, se non inquinatissime. ( vedi BFGF : “Qual’è il confine che in Mare, separa il bracconiere dal farabutto !!?”; “Ma le… Cozze, che Cozze!? … Sono vittime o Sante ?” 6 mesi fa’; digitare anche Cozze per altre notizie). L’inquinamento organico è per legge monitorato dai controlli veterinari, ma quello da metalli, idrocarburi, diossine e nanoplastiche e’ molto più sfuggente, perchè richiede analisi costose di laboratorio e viene di fatto eseguito solo su specifiche richieste.
Quindi che Santa Cozza benedica le vostre vacanze / ferie e che il suo esempio vi sia d’ispirazione nel limitare movimenti e viaggi visto i rischi “pandecovidici” che tendono a salire; inoltre sentirsi più Cozza ridurrà di molto l’inquinamento generale, contribuendo anche alla riduzione di emissioni di CO2. Santa Cozza lancia così il suo messaggio generoso fino al sacrificio: “state il più possibile a casa vostra e mangiatemi se sono correttamente certificata ,facendo attenzione anche alle acque da dove provengo”.
Inoltre è sempre Santa Cozza che lo dice: “potrete guardare news recenti e meno che mi riguardano e altre su argomenti che portano a riflettere sui problemi dei Mari sempre e troppo in relazione alle attività degli umani. Una selezione di qusti “spots” la trovate in sequenza su BFGF a partire da questo saluto d’agosto 2021”.
Santa Cozza & Roberto Di Lernia
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BUON AGOSTO 2021 da BFGF !