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GLI ALIENI SONO FRA NOI! ODIO E AMORE VERSO DI LORO, MA SE FOSSERO BUONI… MANGIAMOCELI!

Uno dei problemi più seri che affligge il nostro martoriato Pianeta, è l’incremento esponenziale del numero di idioti che limita o impedisce tutto ciò che ci potrebbe portare ad avere più rispetto per la specie umana e in generale per la Vita sia in Terraferma che nei Mari. L’idiota tende di suo a farsi suggestionare dalle idee più bislacche e prive di fondamento da cui elabora teorie complottistiche, come i “Terrapiattisti”, i “Rettiliani” e ultimi a impattare, mostrando requisiti minimi d’intelligenza, i “No Vax”!

Imbecilli e/o idioti sono cosmopoliti e anche nei “mitici” USA possono radicarsi, come dimostrano le teorie complottiste di QAnon di cui un campione altamente rappresentativo lo si è visto in Jake Angeli nelle vesti di “sciamano”, durante l’assalto al Campidoglio.

Nell’ultimo decennio, dalle coste atlantiche occidentali si è trasferito nel nostro Mediterraneo anche Callinectes sapidus, noto come GRANCHIO BLU

e che ora ha invaso da Sud a Nord anche il mar Adriatico; questo crostaceo ha mostrato  comportamenti molto aggressivi nei confronti della fauna autoctona e attualmente reca seri danni alle attività di pesca costiera. La sua presenza è segnalata nel Salento, nel Delta del Pò a Comacchio ed anche in Laguna a Venezia; il suo adattamento lo porta a prediligere le foci e gli ambienti lagunari, dove da sempre si è praticata un’ acquacoltura “seminaturale”  e dove l’alieno riesce a dar sfogo alle sue abitudini di vorace e nocivo predatore.

La sua analogia col “caprone” Jake è anche ben esibita dalle due spine acuminate che sporgono lateralmente dal carapace e dall’indole aggressiva che lo caratterizza. Anche se l’idiozia degli affiliati di QAnon ha potuto attecchire in Italia, non sembrerebbe che siano proprio questi i complottisti responsabili della diffusione del Granchio Blu nel Mediterraneo.

Essendo a pieno titolo una specie aliena, bisognerebbe piuttosto rivolgersi a nuovi movimenti complottisti tipo i “lobsteriani” o i “craberiani”, per avere spiegazioni attendibili di come l’alieno si sia diffuso e sia diventato invasivo anche da noi. Sembrerebbe plausibile che la progressiva invasione aliena sia stata causata dal rilascio di acque di zavorra contaminate contenenti stadi giovanili della specie, così come già avvenuto per un altro granchio alieno: Il Granchio corridore atlantico (Percnon gibbesi), amante delle scogliere nella zona di marea e per molte altre specie animali e vegetali.

Indipendentemente dal fatto che secondo complottisti tipo “rettiliani”, nel Granchio blu potrebbero insidiarsi gli alieni che stanno in mezzo a noi e ci controllano, essendo al servizio dei poteri forti e occulti internazionali, … Callinectes Sapidus è veramente devastante per l’ambiente marino costiero delle nostre coste! Ecco che allora sorge la domanda: come possiamo difenderci da questo mini Jake marino dal carapace spinoso? È un alieno? Si! È buono? Si! …e allora MANGIAMOCELO! 

 

“Come cucinare il “Granchio blu”

 

Comportiamoci esattamente come fanno lungo tutte le coste dal Nord fino al Sud America, dove è assai apprezzato e può raggiungere valori di mercato superiori ai 100 euro al Kg! È quindi necessario che lo si faccia conoscere nella ristorazione sia al mare sia nelle città e che compaia nel menù di qualche ristorante. Limiteremmo così il suo impatto ambientale, invoglierà i pescatori a catturarlo e venderlo e se il suo prezzo nel tempo dovesse salire… benissimo! Sarà tutto a vantaggio di chi vive di pesca e ora deve subire anche la presenza aggressiva e senza competitori naturali, di un alieno autentico e voracissimo.

Nelle nostre coste i crostacei, essendo molto ambiti, sono da tempo sotto stress ed alcuni sono diventati anche sempre più rari, come ad esempio il Gambero rosso, l’Aragosta, l’Astice, la Magnosa (rarissima e protetta). In Adriatico una volta era diffusa la mitica Granseola che oggi è rarissimo trovare fresca e opportunamente preparata, come si faceva nei ristoranti ed Hotel di Venezia. Il nostro alieno potrebbe occupare delle nuove nicchie di consumo nella ristorazione, prendendo il ruolo della Granseola, se di grandi dimensioni o finendo in strepitosi sughi per piatti di pasta o altre preparazioni, senza escludere il risotto con l’alieno!

Grazie alla collaborazione di Alberto Zannini, amico e titolare di una pescheria*, nota a Milano per la costante qualità dei suoi prodotti, mi sono procurato 3 chilogrammi di alieni pescati e giunti vivi da Goro.

 

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Ho poi consegnato entro poche ore gli alieni all’amico chef Mario Martucci a Bereguardo** che li ha prontamente processati per l’uso.

Ora mi riprometto a breve di testare durante una serata, le qualità organolettiche di questi alieni e ciò in compagnia di giovani testimoni amanti del mare, ma anche dei prodotti della pesca “sostenibile” nel piatto. Vi terrò informati, … e i piatti li vedrete su questo sito, come supplemento a questa nota! Quindi e se ci sono le condizioni opportune, noi l’alieno ce lo mangiamo!

Se il test avrà esito positivo, come è altamente probabile, BFGF promuoverà “repliche allargate” con la complicità di ristoratori e con l’obbiettivo: “noi l’alieno ce lo mangiamo”. Questa è una modalità seria e possibile per contenere l’impatto di questa specie sull’ambiente marino e sulla piccola pesca.

 

A CENA COL GRANCHIO BLU … DA GORO E PRODOTTI DI PESCA LOCALE DI COMACCHIO!

PRODOTTI ECCELLENTI !
LE PAPPARDELLE COL GRANCHIO BLU STREPITOSE .. E LO CHEF MARIO DELLA VISCONTEA , BRAVISSIMO !! 

 

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Tra qualche anno un altro candidato per questa pratica di consumo, potrà essere il temibile Pesce Scorpione che ha praticamente colonizzato il Mediterraneo orientale, le coste del Nord Africa e che è già stato segnalato in Sicilia.

Anche lui alieno e proveniente dal Mar Rosso non ha competitori naturali, oltre ad essere temibile per la sua puntura e per la mancanza di timore verso chi si trova in acqua nelle sue vicinanze.

Con l’aumento della temperatura delle acque, aspettiamoci il suo ingresso nel Tirreno fino al Mar Ligure! Nel Golfo del Messico a causa di un rilascio accidentale è diventato invasivo, ma essendo a pieno titolo uno Scorfano dalle carni bianche e sode, viene assiduamente pescato e servito con successo in molti locali del Caribe!

Roberto Di Lernia

 

*   Alberto Zannini, Pescheria PESCE VIVO, Milano

** Mario Martucci, La Viscontea, Mescita con Cucina, Bereguardo (PV)

 

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