L’isola, anzi, l’arcipelago di Malta si erge dalla piattaforma continentale (Placca africana) in un mare ricchissimo di Biodiversità. In quest’area il Pesce spada e il Tonno rosso hanno il loro ambiente naturale e la presenza abbondante di questa specie pregiatissima fa sì che le acque di Malta siano anche un sito di riproduzione del raro (protetto x legge internazionale!) e affascinante Squalo bianco che essendo buon intenditore… se ne ciba preferenzialmente!
Un paradiso quindi per le risorse marine? Non proprio ! La pesca artigianale a basso impatto è ridotta al minimo e non incentivata, mentre il Tonno rosso costituisce un grosso business per chi ha il monopolio della gestione della sua pesca e del suo assai remunerativo ingrasso in grandi gabbie di rete in mare.
La dominanza inglese ha reso diffuso e popolare il consumo di Fish&Chips che, in carenza per overfishing dell’originario Merluzzo del Nord Europa, viene preparato con una più accessibile carne di Squalo.
Ma il vero paradosso è, come leggerete nell’articolo di Erika Brighitta e Greg Nowell (SHARKLAB-Malta), che i massimi consumi di pesce si concentrano su SALMONE d’allevamento proveniente dal Nord Europa e che, come noto, è assai impattante per l’ambiente marino.
Anche il business del Salmone non sfugge al controllo di una potente famiglia locale che in questo modo nutre i Maltesi con un prodotto di mediocre qualità e basso prezzo ,rendendosi così libera di fare grossi e incontrastati affari con l’oro rosso del Mediterraneo e in buona compagnia anche con altri stati mediterranei,come esempio per tutti la Spagna.
Ringrazio gli amici Erika e Greg per l’articolo che segue e vi auguro buona lettura ma, sopratutto, … poi meditate sui contenuti.
Roberto Di Lernia
La situazione dei consumi ittici a Malta
In ogni parte d’Europa, la pesca ha sempre rappresentato una fonte basilare di nutrimento ed il pesce una parte fondamentale della dieta insieme ai prodotti agricoli. In diversi paesi, l’industria della pesca si focalizza su un selezionato e limitato numero di specie.
A Malta, sebbene esista ancora un’attività di pesca artigianale che è in qualche modo regolarizzata, si assiste anche alla cattura accessoria e consumi di specie escluse dal limitato focus commerciale.
I giovani tendono a consumare pesce maggiormente presso i ristoranti, mentre le generazioni più mature hanno una maggiore propensione a cucinarsi il pescato a casa.
Il salmone è il pesce più popolare a Malta: JD Farrugia, un attivista che promuove la pesca sostenibile a Malta, ha rilasciato un’intervista a “ The Malta Independent”in cui cita i dati raccolti nel 2015 dall’ngo Fish4tomorrow di cui lui stesso fa parte.
Ecco le sue parole :”Per me, il salmone a Malta è una “ tragedia culinaria ”e afferma “Il salmone non è un pesce locale, eppure è quello che tendiamo a consumare maggiormente”.
Il salmone è di solito importato dai paesi del Nord Europa ed allevato con metodi che non sono considerati sostenibili.
In generale, poi, emergono carenze sulla tracciabilità del pescato e tipicamente l’incorretta etichettatura , ovvero come viene presentato il pesce ai consumatori prima di essere acquistato; questo aspetto può essere molto ingannevole perché capita che il pesce venga etichettato per quello che non è.
Secondo le direttive europee una etichettatura precisa e standardizzata avebbe dovuto essere applicata già da un paio di anni ma, di fatto e su larga scala, ciò non avviene.
Ci sono alcuni luoghi dove sono ben esposte e visibili ma concretamente, e non dovrebbe essere un’eccezione, tutte le etichette dovrebbero obbligatoriamente riportare il nome scientifico della specie del pesce, il nome locale, il metodo di cattura e l’area di cattura .
A Malta ci sono diverse tipologie nella flotta da pesca e queste sono adattate principalmente alle stagioni e alle migrazioni degli stock .
Rimane tuttavia in evidenza come molte tecniche di pesca sono a tutti gli effetti indiscriminate per cui vengono catturate non solo le specie target ma anche quelle accessorie.
Ad esempio, ogni 100 ami di un palangaro, solo una piccola percentuale di cattura rappresenta le specie target, mentre i restanti ami catturano altre specie marine tra cui squali e tartarughe.
Le tre principali specie stagionali pescate a Malta sono il Lampuki (Dolphin Fish, Coryphaena hippurus), il Tonno rosso (Atlantic blue fin tuna , Thunnus thynnus) ad il Pesce spada (Swordfish, Xiphias gladius).
Il Lampuki risulta essere il pesce locale preferito dai Maltesi; trattasi di una specie pelagica migratoria presente nelle acque dell’arcipelago maltese dagli inizi di agosto fino a settembre.
Sebbene durante la stagione del Lampuki si abbia una generale diminuzione delle catture di specie di Squali con l’utilizzo dei FAD (fish aggregating devices, dispositivi per l’aggregazione dei pesci), tale diminuzione risulta effettiva solo durante l’alta stagione turistica, quando la domanda è alta.
Appena la richiesta di Lampuki diminuisce, il prezzo al chilo crolla e la pesca torna a concentrarsi su un ampio ventaglio di specie, utilizzando tecniche quali reti da fondo e palangari.
A Malta, il Tonno Rosso è una delle specie comunemente consumate dai locali, nonostante un’alta percentuale venga direttamente trasportata in Giappone e consumata nel mercato del Sushi e Sashimi.
La stagione alquanto breve va dall’inizio di maggio fino all’inizio di luglio. Solo una piccola percentuale viene destinata al mercato locale; la maggior parte delle catture viene immessa nelle immense reti da allevamento ed ingrassate con mangimi ad altissimo impatto ambientale e fino a quando non raggiungono una taglia adatta all’esportazione (oltre i 250 Kg).
Interessante su questo tema resta il servizio di “Presadiretta” dal titolo “Pesca selvaggia” (4 ottobre 2015), specialmente dal minuto 14 in cui si parla in particolare di Malta
L’ultima specie stagionale è il Pesce spada (Swordfish, Xiphus gladius); questo pesce pregiato viene catturato usando palangari sotto la superficie dell’acqua; la pesca è regolata in base a taglia e peso ma senza alcun sistema di quote e questo permette un sovra-sfruttamento che impatta notevolmente sugli stock.
Inoltre, molto spesso vengono preferiti, per il loro distintivo sapore, proprio i giovani esemplari che non hanno ancora avuto modo di raggiungere la maturità riproduttiva e tale pratica sta creando un significativo problema in quanto, ovviamente, con la diminuzione del numero di adulti riproduttivi anche gli stock stanno diminuendo.
Infine, Malta ha una linga storia di consumo di numerose specie di Elasmobranchi (ovvero Squali e Razze che non sono pesci ossei).
Nonostante sia molto difficile trovare esplicitato “Bistecca di squalo” presso i ristoranti locali, se ne trovano quotidianamente venduti anche dai rivenditori nei villaggi e cittadine di tutto l’arcipelago e spesso con falsi nomi.
Il consumo di Squali e Razze è comune a Malta e vengono utilizzati per un’ampia varietà di piatti.
Numerose specie pescate (sia di pesci ossei che di squali e razze) non sono protette e tra queste molte specie sono pesca accessoria (ovvero specie non target ma che vengono uccise e poi ributtate in mare morte o buttate via una volta sbarcate).
Se tale approccio impattante continuerà e nessuna regolamentazione protettiva verrà attuata, aumenterà in modo preoccupante l’impatto negativo non solo sulla biodiversità di specie marine presenti nelle acque locali ma anche su quelle migratorie mediterranee.
Immagini dei principali consumi ittici a Malta, le foto nell’ordine riguardano:
– Surgelati presso i supermercati :
(pesce persico del Nilo proveniente dall’Uganda / tranci di squalo verdesca Oceano Indiano pescato da flotta Portoghese / tranci di pesce spada dal Cile)
– Pesce fresco presso mercati e pescherie:
(lampuki / tonno rosso / razze / squali di diverse specie / tonno rosso presso il mercato settimanale nel paese di Marsaxlokk)
Erika Brighitta e Gregg Nowell, Sharklab-Malta
Fish consumption in Malta
Throughout Europe fishing has always been a means of providing a staple source of nourishment and an important part of the diet along with land raised foods. In many countries the commercial fishing industry focuses on a select and limited number of species. In Malta however an artisanal system exists which is in some parts regulated, but allows for the capture of species not caught through the limited commercial focus.
Younger people tend to eat fish mostly in restaurants whilst older generations, depending on the geographical location, tend to be the ones to cook more fish at home.
Salmon is the most popular fish in Malta: JD Farrugia, an activist promoting sustainable fishing, told The Malta Independent in an interview, referring to data which the NGO he forms part of, Fish4tomorrow, collected in 2015.
“For me, this is a culinary tragedy,” he said. “Salmon is not a local fish, yet it is the one we tend to eat the most.” Salmon is usually imported from Northern European countries and will often be farmed in ways which are not considered sustainable.
A problem we are very concerned about is the labeling system in Malta, the way you see your fish before you buy it. It can be very misleading. There’s a lot of sea food fraud, where people label one thing when in reality it’s something else.
There were some EU requirements for labeling which were supposed to come into place a couple of years ago and we still haven’t really seen it on a full scale. There are some places where you see it happening, but it should be that all labels have the scientific, local names of the fish and there should also be a database which has all these listed to avoid confusion, the method that it was caught and the area which it was caught should also be included.
There are seasonal variations to the fleet in Malta based primarily on time of year and fish stock migrations.
However many capture techniques are indiscriminate and fail to only capture the target species. On a line of 100 hooks only a small percentage captures the target species the remaining hooks catching non target species including sharks.
The 3 main seasonally targeted species in Malta are Lampuki, Atlantic Blue Fin Tuna and Swordfish.
The blue and silver lampuki ( Dolphin Fish -Coryphaena hippurus)
is known to be the Maltese’s favourite fish, it’s migratory and visits the Maltese waters from the beginning of August till December.
Although the Lampuki season which runs from the middle of August through until December does see a general decrease in shark capture, due to the FAD (fish aggregating devices) being used. This decrease is only apparent during the time that tourists visit the islands and the demand is high. Once this decreases the price per Kg drops and many fishers go back to a more variable targeting including bottom set nets and lines.
In Malta, Atlantic Blue Fin Tuna is also one of the species of fish eaten commonly by locals, even though a high percentage of the fish caught are flown directly to Japan to be consumed in the sushi and sashimi market. The season is very short running from the beginning of May and is over by the beginning of July. Only a small percentage of these go into the local market, most which are captured are placed into large ranching nets to be fed until they reach a marketable size for export.
The final main seasonally targeted species is Swordfish (Xiphus gladius). This prized fish is targeted using longlines set below the surface and is regulated by size and weight restrictions, but not by any kind of quota system. The lack of quota control allows for over exploitation and this is having a significant impact on stocks. Often juveniles which have not had the opportunity to mature and reproduce are captured for their distinct flavour. This is creating a significant issue as without breeding adults numbers are declining.
Malta has a long history of eating many different species of Elasmobranch (sharks, skates and rays). Although you won’t find “Shark Steaks” in the local restaurants, you will find many species on sale on fish vans selling in local towns and villages almost daily. The consumption of shark, skate and rays in Malta is common place, especially with the older generations, and using their purchases they make a wide variety of different dishes.
A multitude of species are landed if not protected and this includes through targeting and as incidental bycatch a range of bony fish as well as sharks, skates and rays. If this approach continues, and regulations are not enforced, it will only continue to have a negative effect on the wide range of species within local waters and the wider Mediterranean migratory species.
Greg Nowell and Erika Brighitta, Shark Lab Malta