Non si fermavano davanti a niente: frantumavano meccanicamente, con martelli a doppia punta, le rocce in cui si trovavano i datteri di mare; commerciavano vongole veraci, contaminate batteriologicamente e chimicamente, raccolte in uno specchio di mare inquinato, vicino alla foce del fiume Sarno. >> Vedi Articolo
” E’ difficile contenere la rabbia e il disgusto umano rispetto a una filiera dove il bracconiere del mare va’ in galera anche se per poco mentre il ” caprone camorro ” che la induce, pranza e cena con i Datteri di mare vietatissimi in ogni ” paese civile ” o che come tale si voglia presentare appena si esce dal Golfo di Napoli !!!
La vergogna umana è che questi farabutti son ben consapevoli di raccogliere anche molluschi inquinatissimi, lucrando sulla salute di ignari consumatori! In Italia sono forse uno dei peggiori esempi in spregio a qualsiasi regola di minima comprensione comune. Che San Gennaro e San Maradona gli procurino il giusto castigo! “
Roberto Di Lernia